Il dubbio by Maria Masella

Il dubbio by Maria Masella

autore:Maria Masella [Masella, Maria]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
Tags: Narrativa, Thriller, Generica, Crimini reali, Poliziesco
ISBN: 9788875637972
Google: 1ZJoAwAAQBAJ
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2012-10-22T22:00:00+00:00


Capitolo 8

Domenica

Sono le sei e tre quarti di domenica mattina: per svegliarmi non ho avuto bisogno di sveglia.

Questa notte la pioggia ha pulito le strade delle bordure ghiaccio-fango lasciate dalla nevicata.

La città si è svegliata, ma ha ancora l’aspetto rilassato e pigro delle domeniche d’inverno.

In Questura ci saranno solo quelli che non sono riusciti ad evitare il turno festivo e quelli, come me, che sono soli.

Avrei potuto vedere Manu, ma le visite domenicali dei padri separati o quasi sono il massimo della tristezza.

Provo a rimettere ordine nei miei appunti, nelle mie idee.

Apro il cassetto chiuso a chiave e prendo gli appunti del caso Airoldi. Ancora una volta rileggo tutto, ma non trovo appigli. Niente.

“Commissario, ci sono i Somma”.

Guardo l’agente.

“Aveva detto di avvisarla quando venivano: gli voleva parlare”.

Sì, la famiglia di Somma Luigi.

“Chi sono?”.

“Padre, madre e il fratello. Al riconoscimento ha provveduto il fratello, ma anche i genitori sono venuti”.

Dico all’agente di farli venire e che mi chiami Iachino e Paciani.

Non sono diversi da come me li aspettavo. Il più giovane, avrà trentacinque anni, sorregge l’uomo anziano. La donna (settant’anni? Forse meno) viene per terza, ma è lei a parlare per prima. “Siamo venuti appena possibile”. Accenna al marito. “È stato un brutto colpo”.

“Capisco”.

Si è seduta, mani in grembo, borsetta fra le mani. Parlando si protende in avanti: “È lei che si occupa delle indagini?”. Esita. “Si dice così, vero?”.

“Sì, mi occupo delle indagini”.

“Lo trovi. Trovi quello che ha fatto questo”. Ha gli occhi asciutti, non come quelli del marito.

“Adelina…”. Lui cerca di fermarla.

“Lasciami dire, per una volta”. E dal marito rivolge la sua attenzione a me: “Trovi chi l’ha ucciso. Lei cosa è?”. Inaspettatamente arrossisce. “Scusi non volevo…”.

“Sono io a dovermi scusare, dovevo presentarmi. Sono commissario. Mariani”.

“Lo trovi, commissario. Trovi chi ci ha fatto questo. Era un bravo giovane, serio, lavoratore, ci voleva bene davvero. E anche al fratello e alla sorella”.

Per la prima volta parla il più giovane. “Veniva ma abbiamo preferito di no”.

“Erano così attaccati, fratello e sorella. Con poco più di un anno di differenza. E ora che lei aspettava il primo figlio ne era così felice”. Guarda il figlio. “Gli piacevano i bambini, anche quelli di suo fratello, erano come suoi”. Pausa. “Lo trovi”. In niente assomiglia a mia madre, eppure la sua ostinazione me la ricorda.

Prendo dal fascicolo la fotografia che Luigi Somma teneva accanto al letto e la porgo al fratello, sono quasi coetanei, saprà di più.

Mi guarda sorpreso. forse aspettava un’altra foto?

“Ricorda quando è stata fatta questa fotografia?”.

Tace. È la madre a rispondere. “Tanto vale dirglielo, Renzo”. Parlando tiene la testa china. “Il matrimonio di un suo amico, il nome non le serve. Le foto le aveva fatte lui e poi ha chiesto all’amico di fargliene una, così c’era anche lui nell’album”.

Lei parla e mi vedo la scena.

“E poi è stato male, non dormiva e non mangiava. Prendeva antidepressivi. Aveva anche smesso di studiare l’inglese con la sua insegnante delle medie”. Si interrompe e mi guarda aspettando un segno d’assenso. “L’ho fatto partire. Forse ho fatto male.



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